Lago

Forse l’origine della denominazione Lago viene dal fatto che il sito abitato è come adagiato in una valle – quindi si potrebbe pescare nell’etimologia latino-romana di ‘Lacuum’ o ‘Vacuus’, che richiama il concetto di fossa o cavità.
Facente parte del vasto feudo di Aiello in passato (nel ‘500), Lago era il primo abitato di notevole rilievo economico che il viandante incontrava venendo da Cosenza, dopo aver valicato Potame (Catena Costiera). Rappresentava dunque un punto strategico molto importante per il controllo della via di comunicazione tra Amantea e la valle del Crati.

L’origine del villaggio è comunque ipotizzabile al IX-X secolo, il periodo drammatico delle migrazioni dalle coste verso l’interno, per i pericoli di scorrerie. Le fonti storiche in merito alle origini di Lago sono, purtroppo, molto scarse ma una delle tesi più accreditate fa riferimento all’attacco delle zone costiere da parte degli Arabi i quali portarono gli abitanti a rifugiarsi nelle zone più interne della Calabria per difendersi, sfuggendo così alla schiavitù. È a causa di uno di questi trasferimenti di massa che nacque Lago.

Certamente il paese nel Medioevo e nell’età Moderna ha avuto centri religiosi di profonda spiritualità, come i conventi di Santa Maria del Soccorso (rimane la chiesa di Santa Maria del Cimitero), il monastero di Santa Maria degli Angeli in zona Pantanello, seicentesco, oppure l’edificio benedettino di Santa Maria di Ponticelli, entrambi non più esistenti.

Molto nota è la storia di Laghitello (antico casale di Aiello), piccolo centro urbano di poche centinaia di persone ai margini dell’attuale abitato di Lago, ora completamente abbandonato. Accorpato nel 1811 al confinante Lago, Laghitello fu sfortunatissimo protagonista di un dissesto idrogeologico impressionante, costante, che costrinse la popolazione ad abbandonarlo. La vicenda è ben raccontata in “Il paese scomparso”, documentario del regista Massimo De Pascale, opera uscita in occasione del bicentenario dell’accorpamento di Laghitello a Lago, anno 2011.

Lago è un grazioso borgo che si può visitare risalendo la Valle del fiume Catocastro/Licetto/Eliceto, è un paese circondato da colline e cime boscose, sorto lungo il crinale del Monte Verzi. Il passaggio del fiume Licetto e del torrente Acero sono due caratteristiche fondamentali.
Questo piccolo borgo si compone di chiese dalla suggestiva bellezza come, ad esempio, la Chiesa di San Nicola di Bari che ha al suo interno un fonte battesimale portatovi dal prete piemontese Andrea Ceva nel ‘600 e una preziosa tela dell’artista Cristoforo Santanna, nato a Marano Marchesato. Oppure la Chiesa della SS. Annunziata, che custodisce al suo interno un confessionale degno di attenzione realizzato dagli artigiani locali con particolare cura. C’è la Chiesa di San Giuseppe, nota soprattutto perché dal 1975 al suo interno viene realizzato uno dei presepi più grandi della Calabria. E poi abbiamo la Chiesa di Santa Maria dei Monti (chiamata anche Santa Maria ad Nives) che risale al 1652. Infine, la piccola Cappella di San Sebastiano ubicata nei pressi del meraviglioso Palazzo Mazzotti, detto “il Castello”.

Il paese è famosissimo per le Strine, musica e parole (in rima) che appassionano tutta la comunità e che vengono eseguite specialmente in periodo natalizio. Possono essere canzoni di sfottò, impregnate di ironia, critica, denuncia, come si usa fare nei dissing del rap odierno. Con la chitarra battente ad accompagnare, sono numerosi gli autori che vogliono “esternare” il loro pensiero con una strina.

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