Aiello Calabro è un suggestivo borgo della Valle dell’Oliva. Anticamente chiamato Agellus, cioè “piccolo campo”, le sue origini sono ascrivibili in tempi lontani. Sono state ritrovate antiche tombe risalenti al 550 a.C. che sembrerebbero essere parte integrante della storia di Temesa (situata tra l’Oliva e il Savuto), un importante centro della Magna Grecia ma anche un luogo mitico, nello specifico il regno della maga Circe, descritto nell’Odissea dell’antico poeta greco Omero. Nel corso del tempo Aiello fu soggetto ad attacchi da parte dei Saraceni e, nel 1065, per quattro mesi, dai Normanni con a capo Ruggero d’Altavilla. Durante il periodo aragonese, sotto la guida del viceré di Calabria e conte di Ajello, Francesco Siscar, Aiello prosperò sotto ogni punto di vista. Nel 1566 il feudo fu sotto il controllo del principe di Massa, Alberico Cybo Malaspina, passando dallo stato di contea a marchesato e poi nel 1605 a ducato. Nel 1638 subì una battuta d’arresto a causa di un violento terremoto che lo danneggiò gravemente. Durante la dominazione francese Aiello fu sotto la giurisdizione di Rogliano e nel 1811 rivestì il ruolo di capoluogo del Circondario che comprendeva Terrati, Serra, Lago, Laghitello, Pietramala e Savuto. Nel 1864 prese il nome di Aiello di Calabria che mutò in Aiello Calabro solo nel 1928, incorporando Cleto e Serra. I due comuni ottennero l’autonomia solo nel, rispettivamente, 1934 e 1937.
Le strutture religiose che arricchiscono il paesino sono diverse: vi è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita a partire dal X secolo, che ospita le spoglie di San Geniale martire, Santo Patrono di Aiello Calabro al tempo dell’imperatore Diocleziano; la Chiesa di San Giuliano, in stile tardo gotico, che presenta al suo interno un’abside medievale realizzata in tufo e alcuni affreschi del pittore locale Raffaello Aloisio; la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (ex convento degli Osservanti). A causa del terremoto del 1638 parte del convento andò distrutto. Lo si ricostruì intorno al 1735 utilizzando parte del materiale del vecchio convento e oggi è conosciuto come Chiesa di Santa Maria delle Grazie. A sinistra dell’atrio è presente la Cappella Cybo, realizzata da Pietro Barbalonga nel 1597, che conserva un affresco di Raffaello Aloisio raffigurante la Madonna delle Grazie.
Di particolare rilevanza sono anche il Palazzo Cybo Malaspina risalente al 1504. In seguito divenne proprietà della famiglia Giannuzzi-Savelli e infine della famiglia Viola; il Palazzo Viola che prende il nome dall’omonima famiglia.
Aiello Calabro offre la possibilità di poter degustare dell’ottimo olio extra vergine di oliva ed è un luogo ideale per chi ama la natura e il relax, grazie alla sua posizione tranquilla.