Belmonte Calabro è un paesino arroccato su una collina che affaccia sul mar Tirreno e alle spalle ha la protezione della montagna. La posizione, oggi, consente di poter ammirare uno straordinario panorama ma, nell’827, essa aveva una funzione strategica in quanto consentiva agli abitanti di poter avvistare sul mare e prevenire possibili attacchi da parte dei Saraceni. Salendo per giungere nel centro storico di Belmonte si possono contemplare le antiche mura che cingevano (e che cingono ancora oggi) quello che un tempo era un villaggio di stampo feudale governato dai Cossa, dai Di Tarsia, dai Ravaschieri, dai Pinelli e dai Pignatelli. Una volta entrati nel soprannominato “paisu di vichi” (cioè “il paese dei vichi”, per via dei suoi vicoletti stretti e caratteristici) ci si può affacciare da una torre e ammirare da un lato il mare e dall’altro le rovine del castello che era stato costruito intorno al 1270, fortemente voluto dal maresciallo del Regno di Napoli Drogone di Beaumont da cui si pensa che il paese abbia preso il nome.
L’intero paese è costellato di architetture religiose, civili e monumentali. Nel 2023, presso una delle sale del comune è custodito il quadro dell’Annunciazione risalente al XVI sec. che è possibile osservare. Nel centro del paese sono inoltre presenti la Chiesa dell’Immacolata Concezione restaurata tra il 2008 e il 2012 e la Chiesa di Santa Maria Assunta che viene presentata dal busto del poeta e barone di Belmonte, Galeazzo di Tarsia, ricordato per i suoi versi petrarcheschi e anche, purtroppo, per il suo malcostume. Oltrepassando la chiesa, seguendo il vico principale, si giunge a una piazza in cui è possibile incantarsi di fronte alla Chiesa del Purgatorio che sorse intorno al 1270 (contemporaneamente al castello), ormai sconsacrata. Accanto a essa troviamo il maestoso Palazzo Pignatelli, non accessibile al pubblico. Dietro il colle di Bastia troviamo, invece, il Palazzo Ravaschieri della Torre. Da qui la vista è spettacolare, da togliere il fiato. Spicca in tutta la sua considerevole grandezza, in quanto ispirato alla Colonna Traiana, il monumento funebre del quadrumviro fascista Michele Bianchi da qui perfettamente visibile, che nacque a Belmonte Calabro, eretto dall’architetto Ercole Drei tra il 1930 e il 1932.
Proseguendo, invece, in direzione delle frazioni vi è la Chiesa della Madonna del Carmine (ex convento) nella quale sono stati sepolti molti principi di Belmonte; la Chiesa dell’Annunziata nella frazione Annunziata che, originariamente, fu un tempio pagano dedicato alla dea greca Afrodite. Nella Marina di Belmonte vi è, invece, la Chiesa di San Pasquale Baylon costruita nel 1908, voluta dalla famiglia Del Giudice.
Per gli amanti della natura l’associazione ambientalista Living Nature organizza ogni anno, soprattutto nel periodo estivo, escursioni e trekking su Monte Cocuzzo e presso il “Castagno Abbracciatutti”, ma anche la risalita del fiume Veri (o Verre) e attività di educazione ambientale volte a tutelare la preziosità del paesaggio naturale.
Ed è proprio dai tutelati terreni belmontesi che nasce il famoso e gustoso “Pomodoro di Belmonte”. Il peso di questo tipo di pomodoro può variare da 400 a 600 grammi (detto Cuore di Bue) e da 1 a 1,5 chilogrammi (detto Gigante).