Passeggiando al confine tra via Indipendenza e corso Umberto I ci si trova nel luogo in cui un tempo sorgeva la Porta di Paraporto. Era una delle principali porte d’ingresso in paese, abbattuta dall’esplosivo francese nel 1807. Si passa davanti al palazzo comunale – in direzione della storica gelateria Sicoli, e poi si piega sulla destra non appena si incontra una statua, una scultura raffigurante Sant’Antonio, il patrono del paese.
La discesa ci fa ricongiungere al tracciato di Via Nazionale, che va verso la marina. Alla nostra destra, volgendo gli occhi ai palazzi sopra di noi, si intuisce che stiamo lasciando alle spalle quella che era l’antica cinta muraria. Svettante su un curvone e sul Monumento ai Caduti, infatti, poggiato sulla vecchia cinta urbica c’è l’ex palazzo Mirabelli – Di Lauro, oggi di proprietà Amato.
Prima di imboccare la strada costeggiante il Monumento ai Caduti, sulla sinistra ci appare il palazzo Pati – Clausi, edificio novecentesco con una strana cappella gentilizia a lato, che somiglia a un tempietto. Il palazzo ha una bella ed elegante loggia al secondo piano, che si estende per quasi l’intera lunghezza della facciata, sulla balconata vi sono pure delle colonne, con capitelli, semi-incassate nel muro.
Il Parco della Rimembranza (Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale eretto in periodo fascista) rimane sulla nostra destra, mentre si scende verso un’edicoletta della Madonna Immacolata, nell’angolo dove sorge il vecchio Palazzo Molinari, un tempo funzionante anche come albergo locanda. Sì, perché si sta per entrare nel quartiere della Calavecchia, fino agli anni ’60 ancora pullulante di botteghe artigiane, negozietti e luoghi di ristoro.
La piazzetta che vediamo oggi è stata creata ex novo dopo la demolizione di una parte del palazzo dove oggi c’è una parete con tante tessere colorate, opera artistica di Ugo Pagliaro.
Dalla Calavecchia si accede a piazza Commercio, il centro cittadino. Ci affacciamo sulle vie dello shopping. Accanto alle panchine si apre il portone dell’imponente ex palazzo Cavallo – Marcello. Era di proprietà del marchese don Stano Cavallo- Marcello, e dopo la sua morte avvenuta alla fine degli anni ’30 fu la dimora solitaria della vedova, la marchesa donn’Amalia Zicarelli, la quale si riservò i piani alti mentre i restanti preferì darli in fitto, per uso magazzini e commercio. Oggi ha cambiato proprietà.
Da piazza Commercio si può andare verso il mare, percorrendo via Margherita. Oppure si cammina per corso Vittorio Emanuele e si arriva in piazza Cappuccini.
